Vent'anni con padre Abele Conigli, un libro di Giovanni Giorgio

TERAMO – Lunedì alle 20.30 la sala Biblioteca Diocesana, di Via San Berardo ospita la presentazione del di Giovanni Giorgio “Il Vaticano II a Teramo: vent’anni con Padre Abele Conigli”. Interverranno monsgnor Michele Seccia e l’autore. Il libro vuole essere una risposta all’appello del vescovo che ha dichiarato: “La nostra Chiesa risvegli il ricordo del Padre Pastore, per ritrovare la memoria viva e propulsiva di rinnovato impegno nell’oggi che ci richiamava con urgenza a testimoniare la gioia e le bellezza della fede”. Nella prefazione di Monsignor Seccia si legge infatti che: “Fare memoria di un arco di tempo, non breve, è oggi ancora più importante per risvegliare tutte le sopite energie che non possono ridursi a ceneri fumanti, ma devono trasmettere alle giovani generazioni l’entusiasmo e la volontà di un rinnovato impegno”
Breve scheda del libro
Il volume di Giovanni Giorgio intende offrire una prima lettura della iniziale ricezione del vaticano II nella diocesi di Teramo-Atri. Tale ricezione, infatti, ha visto protagonista soprattutto padre Abele Conigli, vescovo a Teramo-Atri tra il 1967 e il 1988. Il rinnovamento da lui promosso si muove attorno a tre eventi fondamentali: 1) nel 1970 costituisce la curia pastorale, che prima non esisteva, avendo la curia solo natura giuridica. 2) Nel 1977 cominciano ad essere celebrate ogni anno le Giornate ecclesiali diocesane. L’obiettivo primario di queste Giornate è vivere insieme la realtà ecclesiale, in uno spirito di carità e di servizio, riconoscendosi fratelli, facendo chiesa. 3) Nel 1985 viene celebrato il Congresso eucaristico diocesano con la partecipazione del Santo Padre Giovanni Paolo II. Attorno a questi tre eventi, che scandiscono il volume, si muove tutto il rinnovamento più complessivo della vita della comunità diocesana, preso in esame dall’autore nel più lungo capitolo del testo. Sotto p. Abele, infatti, la comunità ecclesiale diocesana perse la sua tranquilla identità; fu costretta a rimettere in discussione certezze e tradizioni secolari; fu costretta ad interrogarsi sul suo passato e sul suo futuro. Ed con lui iniziò quel cammino che la portò e ancora la deve portare ad essere sempre di più “corpo di Cristo e popolo di Dio”.